Con la pubblicazione della Circolare n. 6a del 10 ottobre 2024, l’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) ha aggiornato in modo sostanziale la disciplina fiscale relativa al capitale proprio occulto, sostituendo integralmente la precedente versione risalente al 1997.
Si parla di capitale proprio occulto quando una società è finanziata da soci o da parti correlate in misura eccedente rispetto al capitale di terzi ritenuto fiscalmente ammissibile. Tale limite viene determinato applicando percentuali standard ai valori venali degli attivi, come stabilito nella circolare. L’eccedenza rispetto a questi parametri è presuntivamente considerata come capitale proprio mascherato, con rilevanti conseguenze fiscali.
In particolare:
- gli interessi passivi corrisposti sul capitale occulto non sono deducibili ai fini dell’imposta sull’utile (art. 65 LIFD);
- tali interessi sono soggetti a imposta preventiva, in quanto equiparabili a distribuzioni occulte di utili.
Una delle principali novità introdotte dalla nuova Circolare riguarda il trattamento dei conti denominati in valuta estera. Ai fini della determinazione del capitale proprio occulto, i relativi valori contabili devono essere convertiti in franchi svizzeri.
Il concetto di capitale proprio occulto costituisce un esempio emblematico dell’applicazione del principio “substance over form” in ambito fiscale, volto a privilegiare la sostanza economica rispetto alla mera forma giuridica.
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